BOTTA e RISPOSTA con Marco Giorgetti, Direttore Generale Fondazione Teatro della Toscana
La nuova stagione del Teatro della Pergola disegna un panorama del miglior teatro italiano e internazionale.
Le opere in programma sono scelte per il loro valore creativo. Su questa linea, il primo spettacolo che prelude all’apertura vede il Maestro Glauco Mauri interprete del De profundis di Oscar Wilde (4-6 ottobre), in un allestimento particolare con il pubblico accolto sul palcoscenico. Nell’ambito dei rapporti tra Pergola e Onassis Stegi, Euripides Laskaridis torna dopo Elenit a presentare con Lapis Lazuli (20-22 febbraio) un suo nuovo mondo fiabesco ed enigmatico.
La Pergola è sempre più un Teatro Europeo?
È la strada intrapresa, con una visione di teatro che abbraccia un ruolo attivo nella società. Generare opportunità per i giovani: questo l’obiettivo principale degli accordi che, nel nostro lavoro di diplomazia culturale, stringiamo con i centri creativi ai quattro angoli del mondo, a cominciare dal Théâtre de la Ville di Parigi.
Torneranno le visite spettacolo e le altre attività collaterali?
Sì. Attraversare la Pergola con una visita guidata o una visita spettacolo della Compagnia delle Seggiole significa ripercorrerne la storia di tempio dell’arte scenica. Come ogni anno, poi, gli artisti incontrano il pubblico per raccontare il dietro le quinte degli spettacoli. Nel complesso, le attività che proponiamo hanno l’obiettivo di creare una comunità di protagonisti del presente e, soprattutto, del futuro del Teatro.
La Pergola è sempre più frequentata dai giovani?
La nostra storia ci consente di lavorare perché un nuovo teatro si realizzi attraverso, con e per i giovani. Le attività di formazione e ricerca promosse dal Centro di Avviamento all’Espressione, dal Centro Studi, dal Laboratorio d’Arte, e le iniziative dedicate agli Under30, rendono il teatro un’esperienza unica che permette di esplorare nuovi orizzonti.