Scritto pensando a L’anitra selvatica di Henrik Ibsen, con questo lavoro la regista Paola Rota (tra le sue collaborazioni si annovera il lavoro con Luca Ronconi, Cristina Comencini, Giuseppe Battiston e Mario Martone) declina nel tempo presente il racconto del sacrificio di una bambina che nulla ha insegnato agli adulti. Se nel mondo di Ibsen i conflitti monolitici dividevano l’anima dell’uomo, oggi è il relativismo a regnare e il presente è abitato da figure sfumate come una foto che non arriva mai a svilupparsi. Gli adulti non sono attanagliati da dilemmi morali ma faticano a distinguere la fantasia dalla realtà, il pensiero dall’azione. È possibile la nascita di un giovane futuro, in carne ed ossa, in questo paesaggio fumoso abitato da spettri? Se gli esseri umani sono la trappola forse è giusto non finire addomesticati e trasformarsi in Animali selvatici.